Le
fondamenta di qualsiasi costruzione rappresentano il punto più importante dell’intero progetto.
Per questo restano il primo presupposto per la sicurezza dell’intero stabile.
La loro centralità risiede nella funzione strutturale che svolgono per l’intero edificio.
Le fondamenta scaricano il peso dello stabile al suolo. Lo scavo utile per le fondamenta è, quindi, il primo passo da compiere.
In questo caso, sarà utile affidarsi ad imprese leader nel settore in grado di effettuare i lavori in piena sicurezza garantendo un risultato duraturo nel tempo.
Le operazioni di scavo per le
fondamenta di un edificio constano di due fasi principali:
le
operazioni di sbancamento e quelle di scavo a sezione obbligata.
Ognuna di tali operazioni dev’essere preceduta da un’attenta analisi del suolo.
È il caso di citare le indagini geognostiche.
Scavi per le fondamenta: quali sono le operazioni preliminari
Per effettuare degli scavi utili alla
realizzazione di fondamenta a norma nella costruzione di un edificio si devono condurre, in misura preliminare, alcune procedure atte a garantire l’ideneità del suolo sul quale operare.
È il caso di citare le indagini geognostiche.
Eseguire un’indagine di questo tipo è utile per accertarsi della conformazione geotecnica del suolo.
Così facendo, si sottopone ad analisi il grado di addensamento del suolo e la permeabilità del terreno.
Le famose operazioni di
sbancamento devono essere realizzate solo dopo aver svolto le dovute indagini.
Tra le più importanti si può citare l’indagine gegnostica di G.E.R., quest’operazione espone una chiara diagnostica del terreno in caso di possibili cedimenti per effettuare le relative
operazioni di consolidamento.
È il caso di citare le indagini geognostiche.
Scavi per le fondamenta: le operazioni di sbancamento
In seguito alle dovute indagini del suolo si può procedere con le operazioni di sbancamento.
Il termine fa riferimento ad
operazioni di scavo che possono essere eseguite manualmente o tramite l’azione di macchinari adatti come l’escavatore meccanico.
L’utilizzo delle diverse modalità di operazione dipende dall’opera da realizzare.
Uno
scavo condotto manualmente è solitamente annesso ad operazioni di più modeste dimensioni.
Le macchine, come l’escatore meccanico, sono invece utilizzate per
effettuare scavi molto grandi.
Oltre alle due operazioni appena nominate, si può citare una terza che afferisce alle operazioni
NO DIG che vengono adoperate per opere relative a reti di servizio.
Nella parte iniziale che riguarda le operazioni di scavo, si utilizzano le macchine di movimento terra.
Escavatori e
macchine operatrici sono, quindi, adoperate per realizzare un primo lavoro utile a segnare i primi vertici.
Nella fase iniziale relativa allo sbancamento, il gruppo delle macchine movimento terra risulta maggiormente funzionale.
Il primo gruppo di macchine afferisce all’apripista, al motorgrader e allo scraper.
Questi macchinari tornano utili alla movimentazione del materiale.
In secondo luogo entrano in operazione le macchine utili allo scavo e al caricamento del materiale scavato, è il caso dell’escavatore e del caricatore.
In uno schema generale, le operazioni di
sbancamento effettuano l’asportazione degli strati più superficiali di suolo.
In questa fase si scende finanche a 40 metri di profondità.
Tale fase è utile per la creazione di una superficie che consenta l’accesso agli altri mezzi adoperati per il trasporto del materiale sia in uscita che in entrata dal cantiere.
Il materiale che viene scavato nella prima fase risulta utile ad un riutilizzo e per questo viene asportato e conservato.
Successivamente alle
operazioni di sbancamento del suolo, si possono realizzare operazioni di scavo a sezione obbligata.
Mentre lo
scavo di sbancamento punta maggiormente alla realizzazione di un’opera ampia che delimiti il cantiere, lo scavo a sezione obbligata cerca di andare in profondità.
Lo scavo a sezione obbligata è quindi la fase in cui si scende in profondità per trovare gli elementi utili alla
fondazione dell’edificio.
In questa fase occorre effettuare delle operazioni di armatura dello scavo.
Queste operazioni sono utili per evitare episodi di frane o crolli delle pareti dello scavo sulla base di agenti atmosferici o di sollecitazioni.
Le strutture che garantiscono la tenuta delle pareti dello scavo si basano sulla natura geochimica del terreno, sul contesto ambientale e sul tipo di scavo.
I fattori che influenzano le operazioni si riferiscono direttamente al suolo.
La profondità dello scavo da effettuare è operata in relazione alle
caratteristiche del terreno in termini di umidità e composizione.
In secondo luogo si tiene conto di specifici parametri relativi alla costruzione che si desidera erigere.
Nell’ipotesi che il progetto preveda la costruzione di una cantina, lo scavo delle fondamenta sarà più profondo.
Questo tipo di operazioni afferiscono ai
blindaggi degli scavi.
Dopo aver posto lo scavo in una situazione di sicurezza, si potrà procedere alle più diffuse operazioni come la realizzazione del
plinto di fondazione.
Quest’ultimo rappresenta l’elemento strutturale più utilizzato la cui funzione è basata su un blocco di calcestruzzo armato.
Tale costruzione viene adoperata in presenza di un sedime che non presenti probabilità di cedimenti.