Acque di prima pioggia sono quelle quantità esigue di acqua piovana che cadono nella prima parte di un evento meteorologico:
si tratta di circa 5 mm che vengono a formarsi solitamente nei primi 15 minuti dall’inizio della pioggia. Sono acque distribuite in modo uniforme su una superficie, che necessitano di un apposito impianto per lo stoccaggio, al fine di convogliare e smaltire l’acqua inquinata, impedendo che questa venga poi filtrata direttamente nello scarico cittadino, creando ostruzioni o possibili danni ai sistemi.
La normativa in questo senso è molto chiara a livello nazionale e ha valenza su tutto il territorio, prevede l’obbligo di accumulare le acque con un sistema apposito, onde evitare il versamento di residui oleosi, sabbia, terreno e altri materiali nelle fognature e nei corsi d’acqua. Nello specifico la legge prevede l’installazione di vasche modulari o monoblocco a tenuta idraulica in conformità di quanto riportato nella Legge della regione Lombardia n° 62 del 27/05/1985 relativa alla “Normativa sugli insediamenti civili delle pubbliche fognature e tutela delle acque sotterranee dell’inquinamento”. Questo è stato il primo provvedimento importante in materia a cui sono seguiti gli aggiornamenti. Gli impianti acque prima pioggia a Roma devono comunque attenersi alla normativa attualmente in vigore che riprende la legge del 1985 e la amplia secondo le esigenze regionali attuali. Si tratta del R.R. 2006 che disciplina nello specifico lo smaltimento delle acque. Selezionare uno specialista che si occupi di impianti acque prima pioggia a Roma non è facilissimo. Di fondamentale importanza è l’ausilio di personale qualificato che possa avvalersi di tutte le precauzioni e i sistemi previsti dalla vigente normativa in materia.Uno specialista che offra un servizio completo di impianti acque prima pioggia a Roma dovrà seguire lo sviluppo e l’esecuzione del lavoro. In primis è fondamentale la messa in sicurezza di tutto il perimetro interessato dai lavori. Si deve procedere poi al posizionamento in loco di un deolatore o degrassatore, realizzando dunque tutti i collegamenti con i componenti idraulici. Uno step intermedio prevede poi la verifica del corretto funzionamento dell’impianto. Se questo fornisce esito positivo lo specialista prosegue riposizionando la vasca e ripristinando l’estetica del posto. Sono da ritenersi fondamentali e a carico di chi realizza l’impianto anche la manutenzione periodica e la pulizia dell’impianto per eliminare eventuali materiali accumulatisi che possano compromettere il funzionamento dello stesso.
Grazie all’installazione di un filtro e di una vasca, tutti i materiali vengono separati come previsto dal decreto legislativo 152/99. In questo modo l’acqua viene purificata, sabbia, olio e detriti vengono accantonati nella vasca e possono essere smaltiti periodicamente. La regolamentazione prevede che le acque vengano raccolte e trattate in modo ottimale. Tutte le superfici di edifici o installazioni che possono in qualche modo raccogliere detriti devono dotarsi di un impianto acqua prima pioggia. Per un lavoro eccellente è indispensabile non solo che gli addetti ai lavori siano in grado di costruire un impianto funzionale e filtrate in modo ottimale ma che possano rispondere pienamente ai precetti previsti dalla legge, nel rispetto delle direttive per singola regione. Ognuna di queste disciplina l’accumulo delle acque nelle aree esterne e il loro convoglio in impianti di depurazione particolari. È comunque vietato lo scarico o l’immissione diretta di queste acque nei sistemi comunali o sotterranei.