Il
paddle è uno sport che sta prendendo sempre più piede, capace di coinvolgere moltissime persona in un’attività divertente e fortemente dinamica.
Numerosi sono quindi i circoli sportivi che decidono di inserirlo nella propria offerta, così come i privati che desiderano una struttura tutta loro.
Oggi parleremo di
come si costruisce un campo e quali sono i requisiti che deve possedere per venire considerato a norma anche in caso di match agonistici.
Numerose sono le disposizioni che è opportuno considerare, soprattutto in fase di progettazione dove ogni elemento deve essere posizionato nella maniera corretta.
Come progettare un campo da paddle rivolgendosi a un serio professionista
Il primo suggerimento è quello di
affidarsi a un serio professionista del settore, che sappia agire correttamente nella burocrazia italiana, rinunciando ad affidarsi al fai da te, deleterio in questi casi.
Costruire un campo da paddle rientra in quegli interventi semplici, che richiedono esclusivamente una dichiarazione di ammissibilità urbanistica che deve essere richiesta all’ufficio territoriale di competenza.
Seguirà un attento studio di fattibilità da parte del professionista, che dovrà valutare se il terreno in questione è idoneo all’installazione o se prevede avvallamenti difficili da appianare.
Nel caso in cui tale verifica avesse un esito positivo, sarà possibile procedere con la costruzione vera e propria, facendo tuttavia attenzione che i permessi sono variabili nel caso di campo interno o esterno.
La situazione è infatti molto più semplice nel caso dell’outdoor, con l’obbligo all’interno della richiesta di specificare se la costruzione sorgerà su una struttura già esistente, come un campo da calcio o da tennis.
Nel caso di spazio vuoto, invece, sarà importante controllare che non siano presenti particolari vincoli paesaggistici, legati al decoro urbano o alla rumorosità, che potrebbero far decadere la concessione da parte degli organi competenti.
Infine, il tecnico saprà controllare se il sito sorge al di sopra di tubature che non possono essere toccate, elettriche o del gas, o che potrebbero dare fastidio agli atleti nel corso della loro attività agonistica.
Se invece avete progettato un campo da
paddle indoor, la procedura potrebbe essere leggermente più lunga e richiedere una serie di autorizzazioni che dipendono dalla destinazione d’uso e addirittura dal quartiere dove sorge lo stabile interessato.
Potrebbe essere piuttosto difficile realizzare il vostro sogno in pieno centro cittadino, mentre la questione si semplifica se abitate in una villa isolata.
La richiesta della SCIA al comune di competenza
Come per ogni intervento che richiede una modifica strutturale a un terreno o a un fabbricato, la pratica da presentare è la
SCIA, che segnala appunto l’inizio delle attività.
Questa prevede un protocollo, dei grafici che illustrano quanto si intende realizzare e una relazione tecnica, redatta da un ingegnere che possa certificare la validità strutturale del campo da paddle.
Questa viene approvata dal comune di competenza e solo in quel momento è possibile dare esecuzione alle opere, passando alla successiva fase del collaudo.
Questo viene redatto in concomitanza con la fine dei lavori, per i quali verrà prodotto un apposito certificato con data e protocollo.
In questo momento le operazioni sono quasi concluse, ma è necessario prima procedere con un ulteriore documento che consente di poter utilizzare legittimamente lo spazio indicato come campo da paddle.
Il certificato di agibilità
Ogni struttura che permette la presenza continuativa di persone deve essere corredata da un apposito certificato di agibilità.
Questo serve ad assicurare che l’area è sicura e che agli atleti è consentito calpestare il campo senza correre alcun pericolo.
Se la pratica viene presentata correttamente, i tempi per il suo rilascio sono piuttosto brevi, mentre in caso contrario potrebbero volerci diverse settimane, quindi il consiglio è di affidarsi a un serio professionista che sappia come presentare i documenti e come muoversi al comune di competenza.
Una volta ottenuti tutti questi permessi e messo insieme un fascicolo, è possibile incaricare la ditta di eseguire i lavori, così come specificato nel capitolato realizzato in precedenza.
I costi delle varie pratiche non sono troppo onerosi come si tende a credere, ma costituiscono esclusivamente il 15% dell’importo totale speso per il campo, con l’aggiunta di qualche spesa fissa che può variare da comune a comune.
Seguendo l’iter corretto e pagando tutte le imposte, nel giro di poco tempo avrete la possibilità di utilizzare il vostro campo da
paddle outdoor e indoor, così da godere del divertimento che solo questo sport è capace di offrire agli atleti.
Le sue dimensioni sono piuttosto contenute e molto inferiori rispetto a un classico campo da tennis, quindi è più facile individuare una zona che possa prevedere un simile progetto senza arrecare disturbo al decoro urbano o in ambito paesaggistico.
Nel caso venga negato il permesso per uno dei motivi sopracitati, avrete la possibilità di modificare il progetto rendendolo maggiormente fattibile a livello urbanistico, così che possiate sottoporlo nuovamente agli organi competenti in materia.